Caserma Turinetto…
Era il 1999.
Il quattordici dicembre faceva freddo e nella stazione ferroviaria stava per cominciare il viaggio più controverso della mia vita.
Il biglietto in mano recitava “Albenga”, una cittadina sulla costa della Liguria.
Era ancora buio.
Ho bene in mente i ricordi della caserma Turinetto, dove svolsi il famigerato CAR (Corso Addestramento reclute) da quel quattordici dicembre fino a quindici gennaio del 2000.
Avevo 21 anni.
Trovare dopo 16 anni questa foto, che sembra presa da una apocalisse zombie di caratura hollywoodiana, è stato un pugno nello stomaco.
Quelle erano le camerate e li, proprio li davanti, su quell’asfalto, ho marciato tutte le mattine in direzione della mensa, dell’armeria… Con la mimetica e gli anfibi “parà”, che ho ancora e conservo con gelosia maniacale…
In quel vialone ormai devastato dalla natura, tutte le sante mattine e sferzato dal vento gelido dell’inverno marino, mi implotonavo per l’appello con i miei compagni di sventure, mille anime di ragazzi tutti con la voglia di andare via, con in testa solo casa e fuori.
Eravamo inconsci del fatto che una volta finito il servizio militare avremmo sognato di poterci tornare. Odio e amore.
Chi non ha fatto il militare non può capire.
E’ un’esperienza che ti lascia dentro qualcosa di unico e indelebile. Irripetibile.
Ed eccola li, la caserma.
Un profondo senso di tristezza mi pervade, mi vedo ancora li a marciare e sperare di andare via al più presto, con il cuore appesantito dai 300 e passa giorni prima dell’alba (così veniva chiamato il congedo).